FRANCESCO SCARPACE MARZANO - RECITAZIONE - DIZIONE

Insegnante di recitazione
Anno Accademico 2016_2017 - Recitazione
Francesco Scarpace Marzano

Per contattare l'insegnante: francesco@animesceniche.it

Fin dall’età di otto anni è innamorato della musica, di qualsiasi genere, dalla quale non si è mai separato. Già in età giovanile ha iniziato ad occuparsi di audio-editing e di composizione elettronica, sviluppando anche una forte passione per il connubio musica/immagini.
Dopo la laurea a pieni voti in Relazioni Pubbliche e Comunicazione, con una tesi sociologica sul cambiamento delle relazioni in seguito all’avvento dei nuovi sistemi di comunicazione, l’amore per la recitazione esplode nell’incontro con il “Faro Teatrale”, dopo il quale è cambiato tutto. Inizia quindi a lavorare con Marco Penitenti, Giulia Donelli e Massimo Sabet.

Continua il suo percorso formativo attoriale frequentando laboratori e seminari tenuti da Alessandro Zatta, Dominique De Fazio, Irina Casali, Massimo Sabet, Matteo Angius (Accademia degli Artefatti – Roma) e Umberto Terruso.
Proseguendo la sua formazione incontra il “Metodo”, nello specifico la “Meisner Technique”, in occasione di un seminario intensivo di ricerca, che lo spinge in seguito a frequentare “Acting Languages Academy”, la prima Accademia in Italia fondata sul Metodo Stanislavskij (con particolare riferimento alla Meisner Technique), sotto la direzione artistica di Irina Casali. In questo contesto ha lavorato, tra gli altri, con insegnanti come Alessandro Zatta, Simone Lampis, Marco Zontini, Marta Velander (Stoccolma), Ginés Sanchez (Siviglia) e Sabine Utiz (fondatrice del Centro di Produzione Teatrale “Via Rosse”). Negli anni successivi, gli incontri con Tom Radcliffe (allievo diretto di Sanford Meisner), gli permetteranno di proseguire, aggiornare e approfondire la conoscenza della tecnica.
Come attore ha partecipato a “Carne e Sangue” – regia di Massimo Sabet, “Unpleasantville” – regia di Giulia Donelli e “Derive(r)” – regia di Irina Casali e Alessandro Zatta. Ha inoltre lavorato, sempre come attore, presso la compagnia teatrale “Coincidenze”,  con il ruolo di Santiago Nazar per la messa in scena di “Una questione d’onore” rivisitazione del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez “Cronaca di una morte annunciata”, sotto la regia di Massimiliano Berardi.
In ambito teatrale, tuttavia, negli anni emerge la sua vera vocazione per la pedagogia che diventa una vera e propria scelta, unitamente alla ricerca teatrale. Iniziano così le sue attività di assistente per alcuni corsi di recitazione e di assistente alla regia e attore per lavori come “Salò e la mercificazione del corpo”, sotto la regia di Massimo Sabet, tratto dall’omonimo film di Pier Paolo Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma” e “DNA” (Dennis Kelly), sotto la regia di Umberto Terruso. Successivamente assume il ruolo di insegnate e regista per la scuola di recitazione Faro Teatrale.

Solo dopo due anni, quando fonda Anime Sceniche, si sofferma proprio sulla Meisner Technique che caratterizzerà tutto il suo profilo pedagogico e registico negli anni successivi. Dopo una ricerca di otto anni sulla tecnica, incontra personalmente Anna Maria Cianciulli, premiata attrice, regista e insegnante di recitazione negli Stati Uniti, da cui riceve un importante incoraggiamento nell’insegnamento della tecnica. Come profonda conoscitrice della Meisner Technique (per il quale ha ricevuto proprio da Sanford Meisner i diritti esclusivi dell’edizione italiana del suo unico libro, La Recitazione), tutt’oggi continua a confrontarsi e a condividere con Anna Maria tutta la sua esperienza derivante dall’ insegnamento della tecnica.

A un anno dalla fondazione di Anime Scenche, dirige la prima produzione di “Tutti Fuori”, testo inedito di Rosamaria Castiglione Angelucci, dando vita, di fatto, all’omonima Compagnia Teatrale. In Anime Sceniche, infatti, oltre alla direzione della scuola, assume anche la direzione artistica della Compagnia con cui prosegue i suoi lavori. Sua è anche la regia della seconda produzione, “Chi ha paura di Virginia Woolf“, di Edward Albee e della terza produzione, “Le Serve“, di Jean Genet.

Il progetto che porta avanti con Anime Sceniche è inevitabilmente caratterizzato dalla congiunzione di tutte le competenze che ha sviluppato negli anni: l’abilità nell’audio/video editing, la comunicazione, e lo studio delle relazioni, e l’esperienza in ambito artistico teatrale che, ora, trovano espressione in un vero e proprio centro di ricerca e formazione artistica.

È stato, inoltre, responsabile del laboratorio di Educazione alla Teatralità presso l’ICS Madre Teresa di Calcutta a Milano.

Rimane fermamente convinto che tutto ciò che viene portato avanti con passione, serietà e sacrificio, trova sempre un momento di massima espressione e creazione.
Fin dai primi anni di esperienza (come allievo, come attore e come insegnante), comprende sempre di più che uno dei problemi più grandi dell’attore in scena è quello di rimanere costantemente preoccupato del proprio stato d’animo. Questo, a suo sentire, rende l’attore eccessivamente concentrato su sé stesso trascurando il contatto con l’altro, il partner di scena e la circostanza.
Per questo motivo decide di portare avanti un approccio didattico volto a rendere l’attore libero emotivamente, aperto a ciò che accade all’esterno e disponibile a lasciarsi cambiare da esso. Un deciso cambio di prospettiva rispetto alla metodologia seguita in passato.

Comprende che per compiere questo cambio di direzione è necessario portare avanti una ricerca personale.  Assumendo, pertanto, la Direzione Artistica di Anime Sceniche prosegue, così, la sua indagine in ambito scenico e pedagogico a partire dalla Meisner Technique e continuando a lavorare su un training artistico volto a migliorare l’abilità dell’attore di vivere (e rivivere) con onestà all’interno di circostanze immaginarie date.

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