Articoli sulla recitazione

Essere presenti nel momento

Dopo molti anni di insegnamento e studio della Tecnica Meisner mi ritrovo spesso a riflettere su ciò che questa tecnica insegna veramente sulla recitazione. Accade soprattutto nei momenti in cui i ritmi sono più lenti, come nel periodo estivo in cui si dedica del tempo, oltre che al riposo, alla ricerca e allo studio.

L’abilità di vivere in modo onesto sotto un set di circostanze immaginarie date; si parte sempre da qui. 

Tutto il triennio di formazione è impostato su questo costrutto. Nelle quasi 350 ore di formazione del percorso in Anime, questo viene sviscerato, scomposto e analizzato nelle singole parti e nel suo significato per la recitazione. I benefici sul palco e davanti la macchina da presa si possono vedere chiaramente.
Ma le riflessioni con cui mi trovo a fare i conti, specie nei momenti di assenza dall’aula, riguardano soprattutto la vita dei miei ragazzi e delle mie ragazze, la vita quotidiana fatta di impegni, di relazioni (alcune molto complicate), di doveri, aspettative, prove continue legate ai ruoli, alle maschere che ognuno di loro, come me, deve indossare.

Cosa insegna davvero la tecnica e come questa impatta, come una sorta di effetto collaterale, sulla nostra vita?

È importante ragionare su questo punto; in fin dei conti, l’aspetto più critico di questa tecnica è l’apprendimento di come si possa essere davvero presenti nel momento. Questo serve per una recitazione organica, sì, questo aspetto è chiaro. Ma come si riflette nella vita di tutti i giorni?

Essere presenti nel momento: vulnerabilità, consapevolezza, onestà.

Il momento è fatto di ciò che dall’esterno ci arriva, della sensazione che questo ci dà e della reazione che ne scaturisce. Ciò che accade dopo farà parte del momento successivo che, a sua volta, è composto degli stessi elementi del precedente e così via… E dunque, essere presenti nel momento significa lasciare entrare ciò che dall’esterno ci arriva (vulnerabilità), notare, senza giudicare, come ciò ci fa sentire (consapevolezza), reagire coerentemente con ciò che sentiamo (onestà). Ecco che, quindi, vulnerabilità, consapevolezza e onestà diventano i tre fattori critici per godere di ogni istante, succhiarne l’essenza. È questo che significa essere presenti nel momento.

Ebbene, la vita di ognuno di noi è il susseguirsi di questi momenti, una sequenza che inizia con la nostra nascita e termina con la nostra morte. La somma di questi momenti restituisce il risultato della nostra vita. Se impariamo a vivere pienamente ogni momento, allora saremo capaci di godere dell’intera vita.

 

Conclusioni simili sono ciò che alimentano la mia passione e il mio lavoro. Insegnare è ciò che mi rende più felice e ogni riflessione rinnova in me il desiderio di continuare la ricerca con questa straordinaria tecnica.

Risuonano allora con forza le parole di Leonardo da Vinci, che ben esprimono ciò che ogni giorno cerchiamo di realizzare in aula: Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire.

 

Francesco Scarpace Marzano – Direttore artistico Anime Sceniche